John Zube

Panarchia
Descritta seguendo lo schema di Aphthonius

(2005)

 



Nota

Aphthonius di Antiochia, sofista e retore Greco, visse nella seconda metà del quarto secolo dopo Cristo, o in epoca posteriore.
La parte essenziale dello schema di Aphthonius comprende sette domande di base, a cui ogni serio ricercatore dovrebbe dare risposta. Le domande dovrebbero essere integrate e suddivise in modo da essere pertinenti alla materia in esame.

 

Latino
Inglese
Tedesco
Francese
Spagnolo
Italiano
Quis? Who? Wer? Qui? ¿Quien? Chi?
Quid? What? Was? Quoi? ¿Qué? Che cosa?
Ubi? Where? Wo? Où? ¿Donde? Dove?
Quibus auxiliis? Whereby? Wodurch? A travers qui-quoi? ¿A través quien-qué? Attraverso chi-che cosa?
Cur? Why? Warum? Pourquoi? ¿Por qué? Perché?
Quomodo? How? Wie? Comment? ¿Como? Come?
Quando? When? Wann? Quand? ¿Cuando? Quando?

 

Tutti sono invitati a redigere e mettere alla prova le proprie utopie, panacee, società ideali e comunità sperimentali tra simpatizzanti - facendo ben attenzione a che esse non costituiscano una imposizione nei confronti di persone che la pensano in maniera diversa e che esse forniscano una risposta razionale almeno a queste sette domande.
In questo mio tentativo ho modificato l'ordine delle domande.
Scegliete la sequenza che più vi soddisfa, cercate di non omettere alcuna domanda ma, semmai, aggiungetene altre.

 


 

1. CHE COSA? (Quid?)

Panarchia (o governi non territoriali - o Poliarchia o Personarchia) come quadro generale per tutti i vari gradi di libertà e o restrizione che gli individui esigono per sé stessi nelle loro associazioni, comunità volontarie o panarchie, sostanzialmente autonome tra di loro.
Viene meno l'appartenenza obbligatoria ad una organizzazione (lo stato, l'esercito, i sindacati, ecc.) e l'iscrizione a qualsiasi gruppo è volontaria.
Non sono più riconosciute e sostenute le pretese di sovranità su territori e collettività riguardanti vaste superfici su cui vive un molteplicità e varietà di individui. Attraverso pacifiche rivoluzioni condotte a livello personale ("one-person-revolutions") sono destinati quindi a scomparire i confini territoriali.

 

2. CHI? (Quis)

Tutti gli individui che intendono partecipare di loro volontà alla realizzazione o conservazione di qualsiasi ideale, riforma, sperimentazione, tradizione o usanza, assieme a persone che condividono le stesse idee e finalità, dappertutto e in ogni caso solo a loro rischio e onere, e cioè senza compromettere i diritti individuali e le libertà di nessun altro.
In breve: Individui liberi, senza privilegi e pretese territoriali monopolistiche, consapevoli dei loro diritti e delle loro libertà - e pienamente rispettosi di quelle degli altri.
Questa proposta si rivolge soprattutto:
Alle minoranze di dissidenti che lottano per l'autogoverno.
A tutti i governi in esilio, esistenti o in formazione, che non sono in favore di poteri monopolistici che si estendono su di una intera popolazione o territorio.
A tutti i rivoluzionari e a coloro che si battono per la libertà, i quali hanno a cuore e si propongono solo lo sviluppo della libertà. Così facendo essi possono guadagnare alla loro causa il maggior numero di persone favorevoli o non ostili nei loro confronti. In questo caso, anche i nemici della libertà non si sentono attaccati o spinti ad una resistenza ad oltranza. Essi possono godere delle loro panarchie più o meno autoritarie, fino a quando essi sono disposti ad accettarle in maniera diretta e personale.
Ne risulteranno federazioni di comunità autonome di volontari, che coesistono e competono liberamente e pacificamente, come fanno molte chiese e società commerciali, anche quando si odiano cordialmente tra di loro.

 

3. ATTRAVERSO CHI - CHE COSA? (Quibus auxiliis?)

La sovranità degli individui, il secessionismo individuale, l'individualismo, il volontarismo, l'autosufficienza e l'associazionismo giungendo fino all'autonomia aterritoriale e alle leggi di tipo personale per i membri di comunità basate sull'unione volontaria delle persone.
Queste nuove organizzazioni dovrebbero realizzare la piena libertà di sperimentazione o libertà di azione o la piena autonomia per tutti i membri di tutte le minoranze, sempre e soltanto a loro rischio e onere.
Esse dovrebbero dar vita alle loro istituzioni per formulare le norme, per giudicare casi, per proteggere e offrire servizi alle persone, nella misura che gli individui considerano necessario e desiderabile. Un'altra possibilità consiste nel richiedere i servizi di apposite organizzazioni in competizione tra di loro.
La sovranità del consumatore dovrebbe prevalere in tutte le sfere dove i politici e i burocrati hanno introdotto blocchi e limitazioni.
Gli individui dovrebbero essere liberi di scegliere e attenersi a differenti sistemi politici, economici e sociali, di loro scelta - tutti con i loro diversi contratti di appartenenza o costituzioni, leggi personali e contribuzioni o sottoscrizioni.

 

4. COME? (Quomodo)

Ritirandosi o disassociandosi a livello personale dagli stati territoriali in esistenza, reclamando la propria personale indipendenza da essi, la libertà dalle loro imposizioni fiscali, istituzioni, leggi e giurisdizioni, ed anche vantando i propri diritti sulla parte di beni di loro spettanza, presenti nello stato territoriale da cui si sono dissociati.
Al tempo stesso gli individui devono dichiarare la loro disponibilità a pagare la loro quota per sostenere i costi delle istituzioni di cui essi fanno uso o vogliono continuare ad utilizzare in comune con i membri degli stati territoriali. Tutti gli aspetti della questione vanno negoziati in maniera pacifica e risolti per arbitrato.
Coloro che si sono dissociati dall'appartenenza a stati territoriali devono essere liberi di decidere quale sistema elettivo. amministrativo, contributivo e contabile essi vogliono adottare per sé stessi.
Attraverso l'introduzione di istituzioni e governi alternativi e paralleli, società libere e sistemi sperimentali, tutti caratterizzati dalla volontarietà e aterritorialità, con proprie corti costituzionali, leggi personali, giurisdizioni, forme di protezione e servizi vari, in libera competizione con i regimi territoriali attuali, ma sciolti da pesi e regolamentazioni imposti alle istituzioni di natura territoriale.
In altre parole, libertà per organizzazioni e pratiche alternative concernenti l'educazione, la polizia, l'amministrazione della giustizia, le prigioni, i parchi, le biblioteche, le banche, la moneta, i sistemi finanziari, e così via..
Facendo emergere le preferenze del consumatore o contraente singolo, mirare a che le migliori istituzioni e i migliori fornitori di servizi mettano fuori gioco in maniera pacifica coloro che offrono servizi più scadenti, che sono ancora imposti a intere popolazioni.
Coloro che sono a favore degli stati territoriali dovrebbero mantenere le loro leggi e istituzioni - ma non dovrebbero imporli agli altri.

 

5. PERCHÉ? (Cur?)

Perché le istituzioni territoriali, con i loro monopoli, dimensioni, burocrati avidi di potere, e politiche dettate dal principio convenzionale di sovranità territoriale, hanno portato a continui conflitti di cui quelli tra partiti corrotti in lotta tra di loro rappresentano uno dei mali minori, mentre le guerre nazionali, le rivoluzioni violente e il terrorismo di governi o di gruppi dissidenti rappresentano i mali maggiori.
Con gli opposti campi dotati ampiamente di armi di uccisione di massa o altri strumenti di distruzione, il prezzo da pagare al territorialismo - in termini di libertà, godimento di diritti, sicurezza, vite e risorse, fino alla sopravvivenza del genere umano - è diventato troppo alto per essere ulteriormente tollerabile.
La pace, la giustizia, la libertà, il progresso e la ragione possono fiorire e svilupparsi solo attraverso l'affermarsi dell'aterritorialità e del volontarismo, attraverso la libertà di azione universalmente accettata di modo che ognuno possa andare per la sua strada, a realizzare i propri ideali, a suo rischio e onere, ma anche a suo beneficio.
Motivazioni e opportunità per aggressioni e crimini sarebbero allora minimizzati
Persino gli obiettivi contro cui indirizzare gli strumenti di sterminio di massa svanirebbero.

 

6. QUANDO? (Quando?)

In qualsiasi momento, quando la situazione è matura per compiere passi verso una vera secessione e auto-amministrazione, ad esempio durante inflazioni galoppanti, introducendo allora nuove valute, stabili e in concorrenza tra di loro; durante periodi di disoccupazione di massa, ponendosi come obiettivo la piena occupazione attraverso strumenti di scambio emessi in maniera alternativa e responsabile, meccanismi di compensazione e standards di valore sensati e solidi, soggetti a libera accettazione o rifiuto da parte dei potenziali utilizzatori.
Quando un governo territoriale vuole iniziare un'altra ingiusta guerra.
In ogni momento allorché un despota diventa insopportabile.
Quando nessun partito al governo o all'opposizione difende i diritti e le libertà dei cittadini o lo fa in maniera insufficiente.
Quando tutte le più piccole possibilità di indipendenza personale sono ridotte o bloccate e quando è desiderabile evitare insurrezioni e rivoluzioni violente.
Quando non esiste più una sufficiente libertà di espressione e di informazione o quando la possibilità di abbandonare un regime illiberale o di emigrare verso società più libere è notevolmente ridotta.

 

7. DOVE? (Ubi?)

Dove vi sono minoranze (o anche maggioranze) insoddisfatte o più o meno schiacciate e sfruttate, in tutti i paesi e continenti.
Vale a dire, praticamente dappertutto.

 


 

PRECEDENTI, ESEMPI, CASI

 

Libertà di Religione.
Divorzio.
Libere Associazioni di Produttori.
Sovranità del Consumatore.
Competizione ed emulazione tra differenti gruppi sportivi, associazioni assistenziali, società scientifiche, università, centri di ricerca, ecc.
Libertà nella scelta di medici, medicine, occupazioni, passatempi, attività artigianali e artistiche, cibi, rapporti contrattuali, viaggi, modi di vestire, abitazioni, coltivazioni agricole, divertimenti, e così via.
Tutte le numerose scelte quotidiane effettuate dagli individui, nella misura in cui esse non sono svuotate da leggi, regolamenti e istituzioni statali.
Norme personali, sedi di arbitrato, libertà di associarsi e di sciogliere il vincolo di appartenenza a circoli e associazioni.
Il dissenso esiste anche all'interno di una famiglia o di gruppi di amici, ma la separazione dei membri in tali casi non è più, di regola, considerata illegale o illegittima.

 


 

PIOT, John Zube
(Panarchy In Our time o, A ognuno il governo o non-governo di sua scelta!)

35 Oxley St., or P.O. Box 52, Berrima, NSW 2577, Australia,
Tel.: (02) 48 771 436.

 


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